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Fossili viventi in Western Australia: la stromatolite

Cosa sono le stromatoliti

Mi ero messa a descrivere cosa fossero le stromatoliti…. perchè diciamocelo… fino a quando non ci ho sbattuto contro…. non avevo la più pallida idea di cosa fossero.

Avevo letto sulla guida che si trattava di rarissimi fossili viventi…quindi mi aspettavo di vedere delle conchiglie bellissime, incastonate nella roccia come piccoli diamanti dei tempi che furono. Per cui, quando mi sono trovata davanti una serie indefinita di piccole masse di materiale scuro e poco invitante mi pareva di essere in un prato per il pascolo delle mucche… questa è la verità! 🤐

Quando poi invece ho letto e metabolizzato di cosa si trattasse, ne sono rimasta molto colpita… ero di fronte agli esseri viventi più antichi della storia del nostro pianeta; basti pensare che esistono da 3 milioni e mezzo di anni, prima di qualsiasi altra cosa in assoluto. Se ci pensate bene, è qualcosa di raro ed emozionante no?

Volevo quindi raccontarvi un po’ di questa esperienza, ma poi ho letto la descrizione che ne fa il simpaticissimo e bravissimo Bill Bryson nel suo libro: in un paese bruciato dal sole (qui il link), ed ho pensato che non sarei riuscita a descriverle meglio di lui. Ecco come ce le racconta Bill Bryson:

Le stromatoliti di Shark Bay

“Faceva un caldo tremendo. Dal mare spirava una brezza, che sembrava portare solo più caldo. Dopo circa mezzo chilometro il sentiero mi condusse a un’insenatura sontuosamente assolata, con il mare piatto e la più profonda acquamarina. A una certa distanza da riva un lungo banco di sabbia disegnava una curva indolente sopra la superficie. Quella, intuii che poteva essere la Fauré Sill: una barriera di dune lunga cinquanta chilometri che quasi chiudeva la baia e le conferiva quel carattere particolare, ovvero l’acqua tiepida, bassa e molto salina, del tipo che un tempo prevaleva su tutto il pianeta, quando le stromatoliti erano regine.
Non vi era un solo segno di intrusione umana, tranne che direttamente davanti a me dove un’elegante passerella in legno zigzagava per una cinquantina di metri dentro la baia sopra scogli bassi e scuri dall’aspetto primordiale, che non disturbavano la tranquilla superficie dell’acqua. Avevo trovato le mie stromatoliti viventi. Entusiasta, salii sulla passerella e la percorsi fino al primo gruppo di forme. L’acqua era trasparente come vetro e profonda circa un metro.
Descrivere le stromatoliti non è semplice. Hanno una natura talmente primitiva che non adottano nemmeno forme regolari come fanno, per dire, i cristalli. Le stromatoliti si limitano, mettiamola cosi, a macchiare. Più vicino a riva formavano larghe piattaforme leggermente ondulate, che ricordavano l’asfalto consunto. Più al largo erano sistemate a gruppi singoli che facevano venire in mente enormi deiezioni di vacca, o magari feci di un elefante con gravi disturbi di stomaco. La maggior parte dei libri le descrive a forma di mazza o di cavolfiore o persino a struttura colonnare. In realtà sono gocce grigio-nere senza forma, senza carattere o splendore. E’ giusto riconoscere subito che una formazione di stromatoliti non è bella e non colpisce. Posso quasi garantire che la vostra reazione vedendo uno strato di stromatoliti viventi per la prima volta sarà di emettere un «Hmm», in quel tono vago, riflessivo, prudentemente favorevole che usereste se vi regalassero un divano che appare più bello di quel che sembrava, ma non cosi tanto da desiderarne subito un altro, o un altro in assoluto. È un suono che dice: «Be ‘, ci penserò su».
Così non è il vederle che rende emozionanti le stromatoliti. Ma l’idea di loro: e in questo senso non hanno pari. Be’, provate ad immaginare. State guardando delle rocce viventi: repliche tranquillamente funzionanti delle prime vere strutture organiche mai apparse sulla terra. State sperimentando il mondo com’era tre milioni e mezzo di anni fa: più di tre quarti del cammino a ritroso fino al momento della creazione terrestre. Ora se non è questo un pensiero emozionante, non so quale lo possa essere. Il succitato paleontologo Richard Fortey ha scritto: “questa è davvero un’epoca di viaggi, e se il mondo fosse sintonizzato con le sue vere meraviglie questa visione sarebbe famosa come le piramidi di Giza». Non si può dargli torto.
Le stromatoliti sono un po’ come i coralli, nel senso che la loro vita è in superficie, e che gran parte di ciò che state guardando è la morte di massa delle primissime generazioni. Se osservate con maggior attenzione, a volte potete vedere delle minuscole bolle di ossigeno sollevarsi in un flusso continuo delle formazioni. Questo è l’unico trucco delle stromatoliti e non è molto, ma è ciò che rende la vita, come la conosciamo noi, possibile. Le bolle sono prodotte da microrganismi simili alle alghe chiamati cianobatteri, che vivono sulla superficie delle rocce – circa tre miliardi per metro quadro, per evitarvi il conteggio – ognuno di essi impegnato a catturare una molecola di anidride carbonica e un briciolo di energia dal sole e a combinarle per alimentare le loro modeste, e difficilmente immaginabili, ambizioni di esistere, di vivere. Il sottoprodotto di questo processo estremamente semplice è il più piccolo sbuffo di ossigeno. Ma prendente un numero sufficiente di stromatoliti e lasciatolo respirare per un periodo abbastanza lungo e potrete cambiare il mondo. Per due miliardi di anni questa è stata tutta la vita presente sulla terra, ma in quel lasso di tempo le stromatoliti innalzarono il livello di ossigeno nell’atmosfera del venti percento: sufficiente a consentire lo sviluppo di altre, più complesse forme di vita: la mia, per esempio. La mia gratitudine era sincera. Il processo chimico che si innesca rende le piccole cellule leggermente collose. Minuscoli granellini di polvere e altri sedimenti si attaccano alle loro superfici e lentamente si legano e cementano nelle rocce che stavo osservando adesso. Le stromatoliti qui prosperano non tanto perché le condizioni siano particolarmente favorevoli, ma perché esse scoraggiano le altre creature. La ragione per cui le stromatoliti non esistono altrove è che verrebbero spazzate via da onde più forti o mangiate. Qui nient’altro può sopravvivere alle acque implacabilmente saline, così non c’è nulla che disturbi le stromatoliti. Queste rocce diedero il la alla vita sulla terra, poi diventarono loro stesse cibo e, per ironia della sorte, chiaramente, furono mangiate e fatte sparire.”

Sulla passerella di avvicinamento alle stromatoliti

Dove si trovano le stromatoliti in Western Australia

Le stromatoliti, proprio perché richiedono delle condizioni ambientali molto particolari, si trovano in pochissimi posti al Mondo (Messico, Brasile, Cile e Bahamas). Ma si sa, in Australia si trova tutto ciò che è naturale ed insolito… e non potevano mancare certo le stromatoliti.

  • Lake Thetis: Un primo posto dove si incontrano le stromatoliti è sulla Indian Ocean Drive, nei pressi del bellissimo Deserto dei Pinnacoli, poco a Nord di Perth. il Lake Thetis offre sia una brevissima passeggiata di un paio di minuti fino al lookout sia, per i più desiderosi, un più lungo percorso intorno al lago.
  • Shark Bay: Il luogo per eccellenza dove trovare questi rarissimi fossili viventi è però a Shark Bay, ed in particolare a Hamelin Pool (Natural Reserve).

Visitare le stromatoliti a Hamelin Pool

Lasciata la macchina, dopo circa 5 minuti di passeggiata raggiungerete le formazioni di stromatoliti.
Per apprezzarle ancora meglio, è consigliato visitare la Pool con la bassa marea.

La visita richiede circa 30 minuti. Per maggiori info, leggi il nostro articolo su Shark Bay: la penisola patrimonio dell’Umanità

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