Newwave Media srl

Chi c’è dietro questo blog

I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute
Joseph Kessel

Chi sono

Mi chiamo Eleonora, nata nella laguna veneziana e cresciuta tra le Dolomiti.
Non sono influencer, non ho dieci mila follower su Instagram e, se devo dire la verità, preferisco fotografare i paesaggi che me stessa.
Sono una persona normale che ama viaggiare e scrivere, che detesta poltrire sul divano ed appena possibile sgattaiola fuori all’aria aperta alla ricerca di nuove cose da fare.

Ah, dimenticavo di dirvi che ora vivo in Francia con il mio compagno di mille avventure, Daniele.


Perché viaggio

Non viaggio per viaggiare, ma perché ne sento il bisogno, la necessità.
Non viaggio per vivere avventure impossibili, correre rischi inutili e provare nuovi brividi da raccontare.
Viaggio perché, fondamentalmente, sono curiosa e vorrei vedere cosa c’è al di là della collina.
Viaggiare per me è conoscere ciò che esce dal nostro quotidiano.
Viaggiare significa mettersi in gioco, vincere le proprie paure ed accettare spesso anche i propri limiti.
Viaggiare per me è tornare a casa, magari impolverati e stanchi, ma pieni di ricordi spesso impareggiabili e con il cuore e la mente arricchiti di nuove esperienze ed ovviamente qualche souvenir!

Saltellando nelle Torri del Paine

A chi devo la passione per il viaggio

I viaggi hanno sempre fatto parte della mia vita.

Lorenzo e Gianna, di cui leggerete qualche articolo e che per me sono solo mamma e papà, quando avevo 7 anni mi hanno detto che saremo andati a Gardaland ed invece mi hanno portato a zonzo un mese in Florida…. un’altra mattina invece che a scuola, senza dirmi niente, sono finita in Guatemala… E questo è stato solo l’inizio…Tunisia, Marocco, Sud Africa, Zambia, Swaziland, Botswana, Messico e molti Paesi dell’Europa… a dodici anni ero già stata in una quindicina di Nazioni.

A 17 anni, tra le vacanze scolastiche della 4^ e 5^ liceo sono partita da sola per il Brasile per oltre tre mesi. Sono tornata parlando portoghese, con un braccio in gesso ed una pomata per “scacciare l’energia negativa dalla mia frattura” fatta da una stregona sdentata.
Con circa una quarantina di paesi visitati e molti timbri sul passaporto, non ho ancora perso di certo il mio entusiasmo, anzi.
Di sicuro, molto del mio spirito lo devo quindi a loro, i miei genitori, che mi hanno sempre letteralmente ammaliata con i racconti dei loro viaggi, o meglio, delle loro avventure; eh sì perché non posso dire di avere dei genitori “tradizionalisti” nella scelta degli itinerari. Chi mai sarebbe andato e tornato negli anni ’90 in Cina partendo da Venezia in fuoristrada, passando per Pakistan, Iran ed Afganistan? A chi mai sarebbe venuto in mente di attraversare da soli il Sahara in piena estate? Quanti sono mai andati dalla Siberia all’Alaska d’inverno con i celebri camion di Overland?
E se i geni non mentono…

Salutando mamma e papà appena tornati dalla traversata del Sahara d'estate

Ed ora? Ele e Daniele ed il nostro blog

Diventata grande, ho trascinato in questo universo avventuroso il mio compagno di viaggi e di vita (ed ora di blog), Daniele, su cui riverso senza tregua tutto il mio entusiasmo che lui, pare, accogliere felicemente e pazientemente. Insieme facciamo dei viaggi magnifici ed indimenticabili che rimarranno sempre una parte importante della nostra vita. Certo neanche Daniele probabilmente non è il classico viaggiatore… quanti avrebbero resistito in India da soli per quasi un anno?!

Daniele ha arricchito il mio modo di viaggiare sotto molti punti di vista. Prima di tutto ha dato un bell’impulso tecnologico al mio vagabondaggio… diciamo che se prima fotografavo i miei viaggi solo per avere dei bei ricordi, ora ho imparato ad apprezzare anche la bellezza dell’immagine ed alcune preziose tecniche per realizzarla.
Lui è il mio paziente insegnante per tutto ciò che riguarda informatica, tecnologia e fotografia… se io ancora carico in valigia moleskine, penna ed atlante stradale, lui si organizza con gps, mappe online, filtri polarizzatori, droni, cavi e cavetti di ogni genere.
Insieme siamo una bella squadra!

Eccoci....noi di Vado Ma Torno

Come viaggio?

Sono convinta che ciò che rende speciale un viaggio non sia il numero dei giorni, il quantitativo di attività svolte o le tappe realizzate, quanto piuttosto le emozioni che anche un veloce gita dietro l’angolo ti può regalare. Se posso, amo fare lunghi viaggi verso mete poco battute, ma apprezzo anche il classico weekend fuori porta.
Per ora i miei viaggi sono stati all’insegna del “fai da te” e contraddistinti da un programma piuttosto intenso e con poche pause tra un luogo e l’altro.
Però, non sono la persona che si carica lo zaino in spalla, prende un aereo e va; preferisco sempre partire avendo un itinerario per lo meno di massima (ma spesso abbastanza dettagliato) e questo per due ragioni. La prima è che organizzare le proprie tappe direttamente durante il viaggio richiede più tempo ed energie, mentre invece preferisco sfruttare le lancette dell’orologio per vedere ancora qualcosa. La seconda ragione è che, soprattutto in Paesi con grandi distanze (per esempio in Australia, India, Brasile, Argentina), il rischio di preparare un itinerario “in corsa” è di non riuscire ad organizzarsi per tempo, perdendo così alcune mete interessanti, oppure finendo col fare la pallina rimbalzina su e giù per un Paese e probabilmente spendendo di più.
Non amo neanche i viaggi interamente organizzati, anche se più comodi. Mi piace decidere quanto e come dedicare ad ogni tappa.
Utilizzo se posso meno voli aerei possibili, preferendo macinare chilometri con una macchina presa a noleggio. Mi sono infatti accorta che se da un lato l’aereo rappresenta una grande fortuna perché ti permette di visitare più posti lontani in meno tempo, dall’altro toglie  l’opportunità di apprezzare un Paese al di fuori delle aree più turistiche…si sa che purtroppo sempre di più il turismo di massa appiattisce le peculiarità e l’autenticità di un luogo e delle persone che ci vivono.
Nel corso dei miei viaggi ho avuto la preziosa occasione di incontrare molte persone diverse: volti, costumi, abitudini, tradizioni, religioni, stili di vita, idee e modi di pensare così profondamente differenti dai miei da essere talvolta quasi incomprensibili…eppure, anche in questo sta la bellezza del viaggio, dove ho imparato, nel bene e nel male, ad aprire la mente, a rivedere alcuni preconcetti ed a rimettere in discussione ciò che ai miei occhi sembrava fino a quel momento una verità assoluta. Non si può dire di aver conosciuto un Paese senza averne incontrato gli abitanti…e anche questo, per me, è viaggiare.

Come scelgo i viaggi

A volte ho la strana sensazione di non essere io a decidere i viaggi ma di essere loro a scegliere me. Davvero: l’anno scorso volevo visitare la Namibia e sono finta in Australia. Un paio di anni fa mi stavo organizzando per l’Argentina e mi sono trovata in Laos.
Al di là di questo, nella scelta di un Paese o di una zona del mondo, cerco di diversificare da un anno all’altro prediligendo luoghi diversi, principalmente per non trovarmi a paragonare involontariamente quale mi sia piaciuto di più. Per cui, nei limiti del possibile e delle mie inclinazioni, provo a variare scenario ogni anno, magari cambiando fascia climatica, geografica e, se ragionevole, addirittura continente.
Essendo una grandissima amante della natura e degli spazi incontaminati, difficilmente seleziono un itinerario che comprenda solo città, arte e cultura… Certo con questo non vuol dire che non apprezzi anche un weekend in una capitale europea od in una città del mio Paese… intorno a noi ci sono dei panorami e delle città di una bellezza da togliere il fiato…. mi basta pensare alla mia amata Venezia ed alle mie splendide Dolomiti!

Preferisco di tutto un po’ ma scappo a gambe levate quando mi sento imprigionata in quei luoghi turistici omologati creati solo per persone senza idee. In fondo, forse, preferisco il silenzio struggente di un paesaggio alla confusione di una piazza brulicante di gente.

Cosa vuole raccontare questo blog?

Questo blog vuole essere una raccolta di esperienze e racconti vissuti in prima persona da me, da Daniele e dalla mia famiglia, possibilmente con un taglio pratico ed un po’ sentimentale al tempo stesso.
Non ho il desiderio di insegnare niente a nessuno ma solo di condividere con altre persone i miei momenti magici, magari proponendo qualche ispirazione di viaggio.
Ho anche deciso di intraprendere questa avventura del blog perché, nell’organizzare i miei viaggi, mi sono spesso resa conto dell’assenza di informazioni realmente concrete (al di là di quelle standard del tipo dove mangiare e dove dormire) così come di spunti interessanti ed originali che vadano al di là della solita guida turistica.  Sulle guide tradizionali si trova sempre descritto tutto a tal punto che talvolta diventa difficile selezionare cosa vale la pena e cosa no, quanto tempo stare e cosa privilegiare.
Proprio per questo vorrei dare, a chi avrà voglia di leggermi, anche dei consigli pratici, schematici e mirati che permettano di orientarsi meglio su cosa poter fare o vedere in un certo posto e, perché no, arricchendo il tutto con il racconto delle emozioni e delle esperienze vissute in prima persona.
Ho pensato di accompagnare, alla descrizione dei miei itinerari, dei brevi video di presentazione che illustrino, sotto forma di immagine, la bellezza dei luoghi e delle persone incontrate.

Li puoi trovare nella sezione video o nel canale YouTube di Vado Ma Torno, a cui puoi iscriverti per essere sempre aggiornato.


Quando ho deciso di scrivere un blog?

L’idea è maturata piano piano, in parte sicuramente perché molti amici e conoscenti nel tempo mi hanno chiesto di condividere con loro i miei itinerari, sollecitandomi a scrivere dei miei viaggi.
Non sono una grande fan della tecnologia: amo ancora la consistenza della carta, lo scrivere a penna ed il contatto umano.

Ecco perché ci ho messo molto tempo a decidere di lanciarmi nel mondo del web….ed ecco perché….molto di questo blog lo devo al supporto di Daniele.

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