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L’antica arte delle perle veneziane: le impiraresse

Tutti conoscono Venezia per il celebre vetro di Murano, ma quanti sanno che Venezia, un tempo, era famosa per le sue perle?
Dalle famose canne di vetro, da cui nascono i magnifici vasi i lampadari ed altre inimitabili opere d’arte, pochi sanno che si creano anche quei fantastici monili che sono le perle veneziane incredibili forme creative e vere e proprie gioie preziose.


Le perle nel commercio di Venezia

La lavorazione delle perle ha origini antichissime, tanto che se ne trova traccia già nell’antico regno Egizio per poi svilupparsi, in epoca romana.
Quanto alla Serenissima Venezia, le prime produzioni risalgono al milletrecento e per secoli hanno rappresentato una preziosa merce di scambio che i mercanti della città lagunare utilizzavano nei loro commerci in Africa, nelle Indie e nelle Americhe, facilitati dalla loro leggerezza e piccole dimensioni. Marco Polo stesso era partito da Venezia con sacchi interi di perle da usare come baratto per commerciare con l’Oriente. Con le perle di Venezia si acquistavano oro, spezie e schiavi e spesso assumevano anche un valore scaramantico e magico.
Durante la grave crisi economica e sociale che la città di Venezia subì nel 1800 a seguito delle scorrerie napoleoniche e della successiva dominazione austriaca, l’industria della produzione di perle fu l’unica attività che si mantenne florida, continuando ad esportare in tutto il mondo.
La loro diffusione era così capillare che ancora oggi si possono reperire perle veneziane antichissime più facilmente in Paesi lontani che non nella stessa Venezia.

Tecniche ed arte di lavorazione delle perle veneziane

Le principali tecniche da cui nascono queste magnifiche perle sono tre: conteria, rosetta, a lume.

1. La tecnica delle conterie

La tecnica della conteria è la più antica che si conosca a Venezia e la sua origine risale al lontano 1300. Le perle con questo metodo si producono prendendo delle sottilissime canne di vetro forate e di un unico colore che vengono tagliate in minuscoli pezzettini creando una moltitudine di piccole perline monocolore, spesso utilizzate anche per i ricami.

2. Le tecnica a rosetta

Le tecnica a rosetta fu inventata nel 1487 da Marietta Barovier, figlia di Angelo, stirpe di famosi e abilissimi maestri vetrai di Murano.  Seguendo questa seconda tecnica le perle sono create ancora da una canna forata, ma più grossa e contenente un disegno di una stella a 12 punte con i colori bianco, blu e rosso mattone; la canna, una volta tagliata dà origine ad una perla ovale colorata con meravigliose venature geometriche tutte diverse l’una dall’altra.


3. La tecnica delle perle a lume

La tecnica delle perle a lume, l’ultima delle tre, ha invece origine più tarda e risale al 1600. Con questo metodo, le perle si ottengono attraverso una lavorazione più complessa; la canna, sempre presente in tutte e tre le tecniche, qui non viene tagliata ma, riscaldata a fiamma (lume) al punto da diventare estremamente malleabile. Viene colata poi su di un filo metallico tenuto in mano che viene fatto ruotare e sul quale si possono inserire un’infinita quantità di effetti e di colori.
Le perle a lume raggiunsero una bellezza incomparabile ed una tale importanza da assurgere ad arte tanto che nel 1672 fu creata per questi eccezionali artsti, addirittura una corporazione chiamata i “SUPIALUME“. ( i soffia-fiamma in dialetto).

In sintesi, la prima tecnica produce delle perle tutte uguali e molto piccole; la seconda crea delle perle translucide e dalla tipica forma ovale, mentre la terza regala delle perle senza dubbio più pregiate ed a volte di grandissimo valore estetico e commerciale.
In seguito, da tali tre tecniche primitive vennero create un’infinità di varianti, “millefiori” “sommersa etc… fino ad arrivare nel 1968 all’ l’invenzione, da parte dell’antica vetreria Moretti della famosissima murrina.

perle a lume

Perle veneziane e pietre preziose

A proposito di Moretti, già nel 1700 il maestro riusciva a ricreare perfettamente con il vetro sorprendenti imitazioni di pietre dure: turchesi, quarzi rosa, malachite, topazio, ametista……che splendevano sui fantastici decolleté delle raffinate dame veneziane; le copie erano talmente identiche alle pietre originali che la Serenissima fu costretta a vietarne la produzione (da qui la prima legge conosciuta al mondo, sulle falsificazioni).
L’industria delle perle veneziane é particolarmente singolare perché frutto della creatività e della complice ambizione femminile, a partire da Marietta Barovier….. tanto è vero che le fabbriche delle conterie impegnavano operaie di sesso femminile a partire dal 1400, quando tali attività svolte dal gentil sesso erano altrove assolutamente impensabili.


Storia di un’arte: L’impiraressa

La storia della perla è legata ad un’importante figura femminile: la  “IMPIRARESSA”, ovvero quella  figura di donna che a Venezia svolgeva l’attività di infilatrice di perle.  Sedute in calli e campielli a piccoli gruppi davanti alle loro case, armate solo delle loro scatole piene di perle (dette “sessole“) appoggiate sulle ginocchia hanno caratterizzato il paesaggio di una Venezia poco conosciuta ma così ricca di tradizione e di storia.
Vale la pena ricordare che questo mestiere, oltre che ricco di storia, ha rappresentato un punto fondamentale nel percorso di emancipazione delle donne veneziane.
La mia bisnonna paterna era una vera impiraressa ed i miei nonni mi hanno raccontato che un giorno, svuotando la soffitta, hanno trovato le testimonianze ed i semplici strumenti di questa antica arte ormai quasi completamente dimenticata.
Ancor oggi resta il vecchio detto veneziano di chiamare affettuosamente un bambino con i capelli dritti a spazzola “ impiraperle” (infilaperle) nella certezza che, lanciando una manata di perle in aria, moltissime si infilerebbero da sole sulla sua testa.

Le “perlere”: Perle veneziane Patrimonio Unesco

Dopo tanta attesa, anche quest’antica arte ha avuto un riconoscimento internazionale. Dal dicembre 2020 infatti, anche le “perlere“, ossia le donne che realizzavano in casa con la tecnica a lume le perle di vetro, sono entrate a far parte della Lista Rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.


Dove vedere le perle veneziane

  • A Venezia centro storico: Fondazioni Musei Civici – Mostra Moretti “un secolo di perle veneziane”.
  • A Murano (isola): Museo del Vetro di Murano: era allestita una meravigliosa Mostra dal nome “il mondo in una perla”, ora purtroppo chiusa ma di cui si trova ancora il relativo libro
  • Amsterdam: Oggi una bellissima collezione di perle veneziane (22.000 esemplari) si trova nel museo Tropenmuseum di Amsterdam, anche questo a testimoniare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, l’internazionalità dell’ingegno e dell’abilità dei veneziani.

 

perle veneziane

Il mestiere delle perle nella toponomastica Veneziana

Questo mondo così importante per Venezia ma così poco conosciuto, trova ora un riconoscimento anche nell’affascinante toponomastica veneziana. Nell’area delle ex Conterie, che un tempo ospitava l’antica industria di perle nata nel 1898 dalla fusione di 14 aziende locali (Società veneziana per l’industria de le Conterie), il Comune di Venezia sta dedicando i ninzioleti  all’arte del vetro e in particolare alle perle.

tecnica a rosetta

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