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Viaggiare con la celiachia: organizzare un viaggio

Celiachia non è un parolaccia 🤐

Sono intollerante al glutine (celiaca) da quasi trent’anni e, prima di scoprire cosa fosse questo “glutine” stavo così male che quando mi hanno detto “hei tu, sei celiaca” ho iniziato a seguire una dieta rigorosissima che ho sempre rispettato (tranne qualche birra ogni tanto, lo confesso 🍻😬). Pensate che alla “mia epoca” l’intolleranza/allergia al glutine era talmente sconosciuta che un medico mi spedì persino dal veterinario… ipotizzando forse una qualche malattia a trasmissione “animalesca”… eh sì che non abbaiavo né ruggivo…
Ora ci rido sopra ma non scherzo nel dire che per molti anni vedevo parecchi sguardi sperduti quando nominavo la parola “celiachia”…..ce ce che?! Per non parlare poi della differenza tra glutine e glutammato….
Ora sono passati così tanti anni che posso dire di essere piuttosto rodata sul tema celiachia, anche e soprattutto in viaggio.

Una giusta premessa: non sono un medico, né un nutrizionista né intendo darvi alcun consiglio prezioso e sconosciuto. Vorrei solo raccontarvi la mia esperienza di celiaca in viaggio!

Viaggiare all’estero con la celiachia 💪🏻

Quando ho incominciato a viaggiare da bambina…essere celiaca era un vero disastro.

🧳 Nei famosi 23 kili di bagaglio dovevo fare stare sia i miei vestiti sia il cibo necessario per essere sicura di mangiare perché, nei Paesi in cui andavo, l’eventualità di trovare prodotti senza glutine era assolutamente nulla.
L’unico lato positivo era che, a mano a mano che smaltivo i prodotti senza glutine, sostituivo lo spazio libero con i souvenir.🔝

✈️ Ricordo una volta che, mentre mi recavo in Sud America, la compagnia aerea con cui volavo per dieci ore mi ha nutrita con alcune mele, thè ed acqua. Questo era ciò che prevedeva, all’epoca, il “gluten-free meal”. Il motivo è semplice: per evitare il rischio di darti qualcosa di contaminato, semplicemente non ti davano nulla.
Da quando invece la celiachia è diventato una sorta di business, nella falsa convinzione che mangiare senza glutine sia più salutare, tutto è cambiato. Mi capita ormai che in aereo il mio pasto senza glutine sia più invitante di quello “normale”… un vero sogno per chi ha patito la fame in viaggio come me.

Quello che vi voglio dire è che seppur essere celiaca rimane pur sempre un disagio, al giorno d’oggi è facilmente gestibile purché si presti attenzione, soprattutto in alcuni paesi: uno di questi come vi spiegherò dopo è l’India.

Trovare prodotti senza glutine all’estero: L’IMPREVEDIBILITA’ 🤷🏽‍♀️

Mentre una volta trovare prodotti senza glutine all’estero era difficile un po’ dappertutto (ho trascorso sei mesi in Belgio una quindicina di anni fa e sono sopravvissuta grazie al kebab)… ora le cose sono abbastanza cambiate nei Paesi vicini all’Italia. Per il resto, trovare o meno prodotti senza glutine in un dato Paese per me è assolutamente imprevedibile… ed in questo molto secondo me dipende sia dal fatto se “sia di moda o meno” la celiachia in quel Paese sia dal tipo di alimentazione prevalente (riso, carne ed etc..)
In Argentina ad esempio, dove vi troverete nella desolazione della pampa e dove la cucina argentina non fa grande uso di glutine, il cibo senza glutine è facilmente reperibile. Per cui, tutti i kili di prodotti senza glutine che mi ero portata dall’Italia, sono diventati inutili.

In altri Paesi, dove invece mi sarei aspettata di trovare facilmente prodotti senza glutine, sono rimasta abbastanza spiazzata. Anche a due passi dall’Italia, ossia in Francia dove vivo ora, il senza glutine esiste per carità ma trovare una pizza (anche nelle grandi città) è mission impossible.
Ad ogni modo con la diffusione di google è diventato molto più semplice orientarsi anche se, vi dico la verità, io un po’ di senza glutine me lo porto sempre e comunque dietro per sicurezza.

Celiaci in viaggio: fidarsi è bene….non fidarsi è ….🤫

❗Anche nei Paesi in cui la presenza di glutine nelle pietanze locali è bassa, bisogna comunque prestare attenzione. Non sempre ci si può fidare.

❓Ho provato a chiedermi quale fossero le ragioni di ciò e la risposta che mi sono data è che in realtà si tratta di una serie di cose: vuoi forse il fatto che l’Italia è il paese del glutine (pasta, pane, pizza) e quindi siamo più a contatto con il glutine e siamo abituati a conoscerlo, vuoi perché in alcuni Paesi il limite per l’organismo umano di tolleranza del glutine riconosciuto formalmente è maggiore (mi sono sempre domandata il senso di stabilire un grado di tolleranza diverso a seconda del Paese ..la scienza non è universale?!), vuoi per cultura, vuoi perché in alcuni Paesi è già tanto se hanno da mangiare….

Un esempio: viaggiare con la celiachia in India 👳🏽‍♀️👳🏽‍♂️

In India ad esempio è opportuno non abbassare la guardia, non tanto perché nella cucina indiana si faccia particolare uso di glutine quanto piuttosto per il fatto che non è bene fidarsi.
Come spesso faccio, appena arrivata avevo domandato ad un ragazzo indiano di scrivermi un paio di righe che spiegassero la mia intolleranza; 📃 ebbene giorni dopo, riscontrando davvero tantissimi problemi ad ordinare da mangiare, ho scoperto che il gentile ragazzo invece di scrivere che ero intollerante al glutine aveva tradotto “non piace mangiare niente, ma se proprio devo, mi nutro solo di verdura”. Ecco spiegato perché nessun ristorante mi voleva servire…🙄
Se avrete modo di visitare l’India, vi accorgerete che il desiderio del popolo indiano di compiacere è tale che, pur di evitare di deludervi, preferisce dirvi che la pietanza non contiene glutine anche se magari non è vero.
L’unica soluzione è stata quella di ripetere, ogni qualvolta dovevo ordinare, che se avessi ingerito glutine mi sarei sentita male proprio lì, in ristorante. Al di là dello sguardo di sincero terrore negli occhi di chi mi ascoltava, ciò mi ha permesso di sopravvivere un mese on the road in India.
In sintesi: Attenzione!

Al di là di ciò, la presenza di glutine e derivati nell’alimentazione indiana è scarsa; utilizzano molti tipi di farine a noi sconosciute che però, in linea di massima, non contengono glutine.
Già mi manca la succulenta cucina indiana 😋

Organizzare un viaggio con la celiachia 📝

Ci sono alcuni consigli semplici che spero possano esservi di aiuto:

  1. Pensate a quanti giorni state: una cosa è stare via qualche giorno, un’altra è organizzare come spesso faccio io un viaggio on the road in un posto desolato. In quest’ultimo caso, vuoi perchè cambierete spesso posto, vuoi perché probabilmente uscirete dalle grandi città per addentrarvi in aree meno frequentate, dovrete organizzarvi meglio.
  2. Google: Santo Google (od altri motori di ricerca), sapranno darvi ottime indicazioni…. se googlando: Paese + without gluten, vi appariranno dei fiorellini….beh …allora potrebbe essere un problema….. penserei quindi a partire con una scorta di cibo senza glutine abbondante.
  3. Se avete già in mente un itinerario, informatevi se dove andrete ci sono dei locali, ristoranti senza glutine. In questo caso, leggete anche qualche recensione…talvolta i locali che si spacciano per gluten free non sono del tutto affidabili. 🚫
  4. Se viaggiate in Europa, visitate il sito A.O.E.C.S… associazione europea celiachia: potreste trovare qualche informazione utile. Li trovate il link anche per il Coeliac Youth of Europe, che ha un gruppo molto attivo su Facebook.

Prepare la valigia del celiaco on the Road 🛣️👜

Se come me siete appassionati di viaggi on the road, se la passione batte dentro di voi, non sarà certo il glutine a fermarvi!

Però non posso negare che organizzare un viaggio lungo on the road per una celiaca è una faticaccia. Io faccio una cosa semplice:
Conto. Si, avete capito bene: conto le mattine (alias, le colazioni), i pasti (per esempio io considero almeno una metà di panini al sacco) e le cene (in cui invece cerco di mangiare “local”). Una volta fatti questi calcoli: ipotizziamo 20 colazioni e 20 pranzi faccio un pila di cibo senza glutine che possa corrispondere. Ciò fatto, calcolo che per circa metà dei giorni di viaggio vorrò fare una merendina, quindi su 20 giorni di viaggio ad esempio metto 10 merendine. Alla fine di tutto, metto da parte un altro gruppetto di prodotti senza glutine misti e possibilmente fungibili (ossia usabili sia come merendine sia come spuntini salati) che inserirò in valigia solo nel caso in cui avrò ancora spazio.

Ecco, valigia senza glutine pronta…zac e tac! 🛩️

 

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