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Il verde di Venezia ed i suoi giardini segreti

Venezia, città di giardini pubblici e privati

Venezia, pietre e acqua. Ma non solo.
Nascosti, ombrosi ed inaspettati, tra le calli ed i campielli Venezia protegge dietro alle alte mura dei piccoli gioielli verdi, poco conosciuti e spesso difficili da scovare. Per chi la conosce, basterà osservare i riflessi sugli antichi palazzi veneziani o sui suoi canali per individuare, nascosto, lo scorcio di un verde inaspettato.
Non mi riferisco infatti ai bellissimi giardini pubblici della città, anch’essi ricchi di storia e tradizione, come i giardini Papadopoli a Piazzale Roma, agli enormi “giardini” di Sant’Elena (da cui il nome della fermata del battello) oppure ancora i giardini reali a San Marco.

Non dimentichiamo infine, appena sotto il Ponte dell’Accademia, il Palazzo Cavalli Franchetti (sede di Scienze Lettere ed Arti), giardino Ottocentesco che si estende per 1500 m2 fino a Campo Santo Stefano. Del grande giardino, una parte è pubblica, mentre l’altra viene attualmente usata per manifestazioni e convegni.

Ma ciò di cui vi voglio parlare oggi, sono alcuni giardini privati, nascosti e poco conosciuti, appartenenti per lo meno un tempo a pregiate famiglie locali.

Giardini Papadopoli a Piazzale Roma

I giardini segreti di Venezia nel passato

Originariamente piccoli appezzamenti per coltivare (eh si perché a Venezia si coltivava, lo sapevate?) nel tempo divennero dei veri e propri giardini segreti, curati minuziosamente con fiori e piante ed arricchiti di statue e reperti archeologici allo scopo di meravigliare gli ospiti ed ostentare ricchezza.

Queste piccole pietre preziose private erano divise di solito in tre zone: la prima di rappresentanza per gli ospiti chic; la seconda, destinata al relax ed ai momenti bucolici e la terza, privata, dove si dice venissero scambiati segreti, corteggiamenti e dove si consumassero tradimenti…. non dimentichiamo che Venezia è pur sempre la città del grande Casanova…


I giardini segreti di Venezia nel presente

Purtroppo molto di questo verde segreto e nascosto è andato perduto nel tempo.

Tuttavia, ancora oggi Venezia, la mia Venezia, offre le sue pietre preziose al visitatore che saprà guardare al di là dei vecchi muri dei palazzi veneziani.
La stessa toponomastica veneziana non di rado richiama immagini agresti: la Madonna dell’Orto, S. Francesco della Vigna. E proprio da quest’ultimo partiamo nella nostra esplorazione del verde segreto.


Verde a Venezia: Il giardino di San Francesco della Vigna

La chiesa di S. Francesco della Vigna, dalla facciata palladiana, si trova nel sestiere di Castello e deve il suo nome ai vigneti coltivati in passato nella zona. Oggi purtroppo non ci sono più, ma nei chiostri all’interno si cela uno scrigno delicatissimo, cui accedere con altrettanta delicatezza. Vi è infatti una porticina, nel chiostro maggiore che, dietro richiesta, i frati che ancora oggi abitano il convento spesso aprono al visitatore gentile e…. varcata la bassa soglia, un giardino dell’Eden!
Un grandissimo spazio rettangolare che sfocia nella laguna nord, coltivato con amore e competenza che, pur adibito ad orto, è in realtà un giardino che offre una moltitudine di ortaggi mescolati ai fiori che solo D’Annunzio saprebbe descrivere in modo adeguato: pergolati di vite da cui pendono grossi grappoli d’uva e zucchine accanto alle dalie; pomodori rossi accanto alle rose e alle clematidi. Intorno, grandi limoniere, potate con sapienza, a riempire l’aria di profumo.
Tutti i sensi sono appagati: la vivezza dei colori, i mille profumi, la frescura del fogliame, il sapore di una fragolina che occhieggia fra l’erba! Per ammirarlo in tutta la sua bellezza, il periodo migliore è quello che va dall’estate al tardo autunno.
La visita non è prenotabile ed è a discrezione dei frati che sono comunque molto gentili e disponibili.

Verde a Venezia: Palazzo Cappello Malipiero

Incamminandoci verso la zona dell’Accademia, arriviamo in campo S. Samuele, dove si apre il grande portone di palazzo Cappello Malipiero. Dopo aver attraversato il tipico “androne” dei palazzi veneziani (grande sala d’ingresso) e varcato un elegante cancello in ferro battuto, quattro grandi statue settecentesche che circondano una fontana zampillante ci introducono nel giardino. L’impianto formale richiama gli elementi tipici del giardino all’italiana: uno spazio rettangolare nel quale siepi di bosso accuratamente potate formano delle aiole a disegno geometrico. Ma, ad alleggerire, e direi quasi a scombinare ogni pretesa, rose a profusione, antiche e moderne che ricadono in morbidi cuscini tappezzando la vera da pozzo rinascimentale o intrecciandosi con le colonnine di bianca pietra d’Istria della balaustra che delimita il lato sul Canal Grande… eh sì questo giardino ha anche la grande fortuna di affacciarsi su quella che non a torto è stata definita la via più bella del mondo.
Il periodo migliore per una visita è la tarda primavera. Solo su prenotazione; contattare michelasbrogio@gmail.com

Verde a Venezia: Palazzo Nani Bernardo Lucheschi

Dall’altra parte del Canal Grande, che si attraversa a piedi sul ponte dell’Accademia, oppure via acqua col vaporetto, si arriva in calle Bernardo, parallela a Cà Rezzonico. La sommità del lungo muro che fiancheggia la calle, da cui trabocca una ricca vegetazione, già fa presagire qualche sorpresa. E infatti, attraverso un sobrio portone, entriamo nel giardino di Palazzo Nani Bernardo Lucheschi solo particolarmente curato ma dalle dimensioni inusuali per una città dove lo spazio riservato al verde è comunque limitato.
Oltrepassata una pergola di un vecchissimo glicine, che quando è in fiore offre una scena veramente spettacolare, un grande giardino all’italiana si presenta in tutta la sua raffinatezza: le siepi di bosso delimitano lo spazio centrale, formando rigorosi disegni geometrici, ai lati bordure di fiori e un’altissima palma svettante. Ma il giardino non finisce qui. Verso il fondo il terreno si solleva dolcemente, portando ad un boschetto fittamente ricoperto di alberi a grandi arbusti; e l’esuberanza di questa vegetazione forma un piacevole contrasto con il formalismo dei bossi. Il periodo migliore per una visita è l’inizio della primavera, quando il glicine è in fiore.
Visite solo su prenotazione tel. 0422 730576

Visitare e conoscere i giardini segreti di Venezia

Se volete apprezzare una visita ai giardini segreti di Venezia con maggiore cognizione ed alcune spiegazioni approfondite , la dott.ssa Flaminia Palminteri, esperta in paesaggistica e giardini, sarà lieta di accompagnarvi. Potrete contattarla, indicando il nostro sito, al seguente indirizzo email: flaminia.palminteri@libero.it 

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